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Pronti a ripartire in quest’anno post-pandemico (o almeno si spera), nel quale cambiano le progettazioni per l’organizzazione strutturale degli uffici, con nuove idee per adattarli quanto più possibile alle nuove normative vigenti e allo scopo di rendere gli ambienti più ampi e confortevoli nel rispetto dello staff e della clientela che spesso li visita, sfruttando al massimo lo spazio a disposizione.

 

Ecco alcune idee che ci sono piaciute:

L’ufficio è stato pensato dal professionista come un grande open space dai toni freddi, in stile minimal. L’ingresso e la zona attesa sono invece segnati da un ritorno ai toni caldi e rilassanti che lo spazio dovrebbe sempre avere. La disposizione delle sedute è ottimale per poter rendere il momento conviviale. Lo spazio che precede le stanze/ufficio è occupato da grandi divani con sedute comode dove poter trascorrere la pausa dal lavoro.

Grazie allo stile essenziale e minimalista, gli arredi modulari possono inserirsi con grazia in qualsiasi contesto lavorativo, indoor o outdoor, in particolare nelle aree di passaggio o attesa, con un’infinita possibilità di combinazioni in grado di cambiare il volto a qualsiasi ambiente.

Da queste nuove idee nascono i concept modulabili di arredi per l’ufficio presentati anche durante la Milano Design City. Sistemi componibili di accessori capaci di garantire privacy, comodità e condivisione in ogni momento della giornata.

Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto sostegno 2021 approvato dall’esecutivo di Mario Draghi è già in vigore. Vediamo quali sono le novità più importanti:

  1. Contributi a fondo perduto: Il decreto Sostegno introduce un nuovo sistema per capire come si calcola l’importo dei contributi a fondo perduto 2021 per le partite Iva. Tale somma, infatti, deve essere calcolata in base alla perdita media mensile del 2020 rispetto al 2019 per le attività che abbiano riscontrato un calo del fatturato del 30% (fino a 10 milioni di euro). Tuttavia, sono previste anche diverse fasce.
  2. Pace fiscale: maxi condono delle cartelle esattoriali sotto i 5mila euro.
  3. Blocco licenziamenti: Arriva la proroga al blocco dei licenziamenti fino a giugno 2021 per i lavoratori delle aziende che dispongono di CIG ordinaria e CGI straordinaria (soprattutto quelli impiegati nel settore industria e agricoltura) e blocco dei licenziamenti fino al 31 ottobre 2021 per i lavoratori delle aziende coperte da strumenti in deroga (soprattutto terziaria)
  4. Proroga della cassa integrazione 2021: a causa del prolungarsi dell’emergenza Covid, il decreto Sostegno prevede per la cassa integrazione 2021,  13 settimane per la CIGO (tra aprile e giugno 2021), 28 per CIGD e Assegno ordinario (tra aprile e dicembre 2021) e 120 giorni per la CISOA. La proroga tanto attesa per via dell’emergenza covid è stata confermata ed è legata alla sospensione o riduzione dell’attività lavorativa.
  5. Misure per gli stagionali: si tratta di un’indennità per gli operatori del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport,  una tantum pari a 2.400 euro.
  6. Contributo per le partite IVA: contributi a fondo perduto per le partite IVA e le piccole imprese del decreto Sostegno 2021. La domanda dovrà essere presentata a partire dal 30 marzo e fino al 28 maggio all’Agenzia delle Entrate.
  7. Reddito di emergenza: proroga per i mesi di marzo, aprile e maggio del decreto sostegno. Ad esempio in caso di una famiglia che vive in affitto, la soglia di reddito per il mese di febbraio viene incrementata di un dodicesimo del reddito annuo di locazione.
  8. Reddito di cittadinanza, cosa cambia: in vista dell’aumento della platea dei beneficiari dovuta alla crisi innescata dalla pandemia, le risorse destinate al decreto Sostegno vengono aumentate di un miliardo.

 

Torna il lockdown nelle zone rosse e si torna a raccomandare lo smart working, soprattutto per coloro che hanno figli minori in didattica a distanza che non possono essere lasciati soli in casa per legge. Tornano quindi più attuali che mai le idee per l’arredamento del proprio ufficio a casa: ecco alcune idee per organizzare al meglio il proprio ufficio domestico.

Per lavorare dalla propria abitazione in maniera davvero efficace non è necessario avere una stanza completamente dedicata. Un sistema di arredo a scomparsa come permette di organizzare una postazione funzionale anche dove non si pensava di avere lo spazio a disposizione. Un tavolo-scrivania, vani porta documenti, prese per pc e altri device in un’ampia scelta di finiture, colorazioni e accessori.

 

Per una postura corretta e comoda, Skate è la sedia del futuro, in cui si mescolano l’ergonomia, la sostenibilità, il design italiano e il tipico “saper fare” del Made in Italy. Grazie alla sua altissima flessibilità, la sedia è in grado di seguire facilmente ogni movimento del corpo, in qualsiasi direzione, garantendo i massimi livelli di comodità. Skate è 100% green perché completamente smontabile e realizzata con componenti riciclabili!

Quanto all’illuminazione, è preferibile scegliere un semplice paralume per dissolvere il calore ed evitare l’abbagliamento diretto, con un impugnatura in cima al riflettore per direzionare a piacere la luce rendendo la lampada ideale per l’utilizzo su scrivanie, tavoli e comodini.

Il proprio spazio di lavoro domestico può essere arricchito anche con vere e proprie icone del design. Diverse le proposte in ambito di arredo per trasformare l’ambiente casalingo in una postazione di lavoro pratica, trasversale e esteticamente gradevole con linee essenziali ed eleganti in grado di impreziosire sin da subito ogni ambiente dedicato all’home office.

Sono sicuramente incoraggianti i dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare (Omi) dell’Agenzia delle Entrate, che ritraggono il mercato nazionale in ripresa.

Le statistiche sull’ultimo trimestre del 2020 sembrano rafforzare il trend di crescita avviatosi durante la scorsa estate e mostrano segni positivi su tutti i segmenti del settore: la compravendite delle abitazioni chiudono l’anno con un +8,8%; il non residenziale registra addirittura un incremento a doppia cifra, con un +12,1%.

Il boom del mercato non residenziale

Per il settore del non residenziale l’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate segnala la crescita più alta mai registrata negli scorsi quattro anni. Dopo il +5,4% registrato nel periodo luglio-settembre 2020, il periodo ottobre-dicembre 2020 raggiunge quota +12,1%.

Più nello specifico, il quadro dettagliato delle compravendite si compone così:

  • uffici e studi privati: 3.764 scambi (+8,1%);
  • negozi e laboratori: 9.581 (+2,2%);
  • depositi commerciali e autorimesse: 20.112 (+20,4%);
  • edifici commerciali, alberghi, pensioni, istituti di credito ed uffici pubblici: 1.713 (-5,1%).

Da non dimenticare capannoni e industrie del settore produttivo, le compravendite dei quali hanno raggiunto il primo segno positivo del 2020 (+9,3%), dopo i cali consistenti degli altri tre trimestri.

Abitazioni, +8,8%. Volano le vendite di cantine, soffitte, posti auto

L’Agenzia delle Entrate rileva che nell’ultimo trimestre del 2020 sono state quasi 15mila in più le abitazioni vendute rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo quota 183.381 unità scambiate. E si conferma una tendenza già nota, che consiste in una predilezione per i centri urbani più piccoli: la crescita è stata infatti più marcata nei comuni minori (+11,8%) rispetto ai comuni capoluogo (+2,9%).

Come rilevato dal nostro Ufficio Studi, “più spazio” è il mantra di chi ha cercato casa nell’ultimo anno. Anche i dati dell’Omi confermano l’accresciuta propensione ad acquistare, insieme all’abitazione, uno spazio pertinenziale. Gli scambi di cantine e soffitte, infatti, sono aumentati del 48,3%, con incrementi notevoli soprattutto nelle aree del Nord-Ovest (+71,2%), del Nord-Est (+56,4%) e del Centro (+42,8%). Il mercato dei box e dei posti auto segue a ruota (+11,1%), dopo la debole ripresa già registrata nel trimestre precedente (+4,3%).

Un maledetto virus ha spezzato migliaia di vite umane, togliendo un pezzo di storia della nostro paese. Parte dell’economia si è vista privare della sua spina dorsale: il contatto umano.

Il mercato immobiliare aveva registrato alla fine del 2019 (dopo anni di riduzioni) una ripresa delle compravendite, in particolare nel settore residenziale. L’inizio di quest’anno invece arriva la decisione di chiudere il paese dai primi di marzo, con mass media che annunciavano numeri incredibili di decessi.

Il settore della mediazione immobiliare e creditizia è stato da subito inquadrato in una di quelle attività di business capaci di contribuire al sostegno del ciclo economico, senza concorrere alla diffusione del contagio.

La preparazione è il primo elemento sul quale operare per rafforzare il consenso della collettività e l’identità politica di chi esercita la professione. Per riuscire a dare risposte esaustive alle loro necessità servono agenti immobiliari competenti e formati, che nessuna intelligenza artificiale potrà sostituire.

Noi agenti immobiliari siamo acceleratori delle compravendite e sostegno indispensabile per far circolare il valore corretto dell’immobile sul mercato e realizzare tutte le attività necessarie per perfezionare le compravendite. Anche in quest’anno complicato come il 2020, noi agenti immobiliari, quotidianamente abbiamo mantenuto il rapporto con i privati, che necessitano di una bussola; gli investitori, invece, opportunamente seguiti e consigliati dagli agenti immobiliari, conservano ancora un sentimento positivo nei confronti del mattone. Le ricadute delle nuove mutazioni finalizzate al raggiungimento di un’elevata efficienza energetica, alla diminuzione dell’impatto ambientale e alla crescita del comfort e della sicurezza degli ambienti in cui si vive, costituiranno un elemento di ritorno cosciente all’acquisto della casa.

La sconfitta di questo maledetto virus, l’assunzione delle recenti modalità adottate per le relazioni tra persone ed una ritrovata interazione sociale, metterà in moto un ciclo economico nuovo, all’interno del quale l’agente immobiliare sarà la stella polare del consumatore, caratterizzando la sua funzione per impegno, sensibilità e competenza.

 

La crisi pandemica dovuta al COVID-19 ha comportato in Italia un “lockdown” molto rigido nel periodo da Marzo a Maggio 2020, ma anche in autunno si stanno attuando nuove restrizioni dovute ad un incremento del contagio.

Probabilmente è ancora presto per apprezzare le ripercussioni della pandemia sull’andamento dei prezzi del mercato immobiliare ma sicuramente essa ha comportato delle variazioni sugli stili di vita della gente e una diversa percezione della necessità degli spazi per abitare, lavorare e studiare. Infatti, molte persone sono state costrette a trascorrere maggiore tempo nelle proprie abitazioni dovendo lavorare in modalità “smart working”, ma anche molti ragazzi continuano a svolgere “didattica a distanza”.

Presumibilmente questa nuova situazione comporterà, anche nei mesi futuri, un cambiamento nella domanda delle caratteristiche degli immobili da acquistare o locare, che potrebbe far registrare anche una variazione nel trend dei prezzi di compravendita e locazione delle abitazioni.

Alcuni studi recenti condotti in Italia dimostrano che le persone sono orientate a richiedere appartamenti di maggiore dimensione (superiore ai 100mq), dotati di spazi aperti come terrazzi e giardini ad uso privato, nonchè localizzati vicino ai servizi essenziali allo scopo di ridurre gli spostamenti casa-lavoro o casa-scuola.

Le nuove esigenze abitative che sono emerse in questo periodo post COVID-19, in quanto molti stili di vita sono destinati a cambiare e nuove esigenze legate al lavoro, allo studio e al tempo libero non saranno più le stesse.

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il Decreto Liquidità n. 23/2020, il quale ha introdotto, misure urgenti, in materia di accesso al credito per imprese e professionisti, sostegno alla continuità aziendalesospensione di alcuni adempimenti fiscali, nonché l’estensione di alcune attività, nei settori di rilevanza strategica (Golden power) e di giustizia. I prestiti, però, non sono automatici, ma sottoposti comunque alla discrezionalità dell’ente finanziatore (banca o confidi).

Il modulo per presentare domanda è stato caricato sul sito www.fondidigaranzia.it e l’iter risulta abbastanza semplice: il modulo dovrà essere compilato dalle imprese o dai lavoratori autonomi e inviato per mail (anche non certificata) alla banca o al confidi. Esso andrà accompagnato da copia di un documento di riconoscimento in corso di validità del sottoscrittore.

Tra le varie sezioni, andrà specificato che il soggetto beneficiario non è destinatario di provvedimenti giudiziari che applicano le sanzioni della cosiddetta legge 231 e che non è incorso in esclusioni dettate dal codice dei contratti pubblici. Bisognerà accettare il diritto del Fondo centrale di rivalersi sul beneficiario nel caso questi non rimborsi il prestito alle banche e specificare la propria classe dimensionale in base ai parametri della raccomandazione della commissione Ue 2003/361.
La garanzia si applica a prestiti fino a 25mila euro comunque entro il 25% dei ricavi del beneficiario. Significa, in pratica, che il prestito pieno di 25mila euro si può ottenere solo se si ha un fatturato pari ad almeno 100mila euro. Nel modulo andranno riportati i dati relativi ai ricavi dell’ultimo esercizio contabile, come da ultimo bilancio depositato o da ultima dichiarazione fiscale presentata. Per soggetti costituiti dopo il 1° gennaio 2019, invece, per attestare i ricavi basterà un’autocertificazione oppure, specifica il modulo, altra documentazione idonea allo scopo.

Bisognerà, poi,  compilare anche la voce relativa al codice Ateco dell’attività economica interessata dal finanziamento e quella in cui si attesta che si sono subiti danni economici legati all’emergenza Covid-19. Non solo: vanno elencate le finalità per le quali il prestito da garantire viene richiesto. Infine serve anche l’ok a controlli ed ispezioni presso le proprie sedi che il gestore del Fondo (gruppo di banche guidato da Mediocredito centrale) dovesse ritenere necessari. Ed è disciplinato il caso di revoche totali o parziali dell’agevolazioni: si firma l’impegno a versare al Fondo l’importo parti all’aiuto ottenuto (in termine di equivalente sovvenzione lordo) e delle eventuali sanzioni previste dal Dlgs 123 del 1998: da due a quattro volte l’importo dell’intervento indebitamente fruito.

In un momento non proprio facile come quello che il nostro paese sta attraversando, in cui Il Coronavirus ci “costringe” a rimanere in casa, la parola d’ordine è “responsabilità”;  consapevoli che questo stop genera non poche ansie e perplessità in ognuno di noi, occorre pensare a come sfruttare al meglio il tempo che abbiamo a disposizione, che spesso sembra non passare mai, guardando il lato positivo! Così dopo aver igienizzato casa e riorganizzato gli spazi con l’aiuto dei nostri cari, non meno importante è trascorrere del tempo di qualità con la nostra famiglia. Se siete in casa con i vostri partner, famiglia o amici, sfruttate questo momento per viverli a pieno. Lontani dall’andamento frenetico, che spesso ci priva di soffermarci sulle cose più importanti e piacevoli della nostra vita, la famiglia si riappropria e rinsalda i propri legami, le proprie origini, i propri valori, la comunicazione diventa meno contratta e c’è più spazio per la comprensione e conoscenza reciproca.

Eccovi allora qualche consiglio per sfruttare al meglio questo tempo ricco e di grande valore:

  • Concedersi dei momenti di reale condivisione, programmare delle attività di “squadra” insieme;
  • Osservare i nostri figli, ascoltare il loro linguaggio ma soprattutto la loro comunicazione non verbale;
  • Ritagliarci dei momenti da soli con i nostri partner:
  • Parlare e condividere progetti e aspettative future.

Gruppo Progetto Casa vi ricordare di #restareacasa!

L’emergenza epidemiologica COVID19 ha ormai coinvolto tutto il nostro Paese, prendendo una piega inaspettata e da non sottovalutare. Tutto ciò non deve far altro che sensibilizzare ognuno di noi rafforzando quel senso civico che si riversa in azioni e comportamenti affini a quanto richiesto nelle nuove normative emanate negli ultimi giorni.  Per questo noi del Gruppo Progetto Casa, al fine di contribuire al contenimento della diffusione del virus, abbiamo scelto di “abbracciare” l’iniziativa  #iorestoacasa, chiudendo le nostre sedi. Una scelta non semplice e che comporta delle rinunce, ma in questo periodo così delicato, abbiamo preferito anteporre il benessere dei singoli, di chi è più esposto al rischio, dei nostri cari e dell’intera Italia a qualsiasi altra cosa.

Lo abbiamo fatto in segno di rispetto verso l’intero genere umano, ma anche e soprattutto verso le istituzioni, i medici, gli infermieri e gli operatori OSS che ormai da giorni stanno  sacrificando loro stessi per la salvezza del Paese.

Tranquillizziamo i nostri Clienti, precisando che saremo comunque disponibili per qualsiasi informazione  ai nostri recapiti telefonici presenti sul nostro sito, cercando di essere quanto più efficienti e possibili per quanto ce ne è possibile.

Sicuri che riusciremo a rialzarci più forti di prima, facciamo un grosso in bocca al lupo, con l’augurio di abbracciarVi tutti molto presto.