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L’interesse verso le aste immobiliari è in continua ascesa. Un mercato che non è più frequentato solamente da “addetti ai lavori” e investitori. Sempre più acquirenti, infatti, vanno a caccia di uno sconto cospicuo per una prima casa o una seconda casa per le vacanze. Tuttavia, sono ancora molti i falsi miti e i dubbi ricorrenti su questa specifica modalità di acquisto. Per saperne di più e sgomberare il campo da equivoci, idealista/news ha intervistato Valerio Pisano, esperto e consulente di aste immobiliari e autore di un libro sul tema e creatore di contenuti tramite un canale YouTube con oltre 600 video e un gruppo Facebook con oltre 12mila iscritti.

  1. Quali sono i falsi miti da sfatare sulle aste immobiliari?
  2. Qual è l’identikit dell’acquirente che cerca una casa all’asta?
  3. Quali sono i servizi utili per chi compra casa all’asta?
  4. Come è cambiato il mercato delle aste immobiliari?
  5. Come funzionano le aste immobiliari?

Quali sono i falsi miti da sfatare sulle aste immobiliari?

Il mondo delle aste immobiliari, nonostante negli ultimi anni abbia attirato un interesse crescente su di sé, è ancora avvolto da una sorta di nube di misteri dal punto di visti di chi vi si vuole avvicinare. Secondo l’esperto di aste immobiliari Valerio Pisano i principali falsi miti su questo mondo sono principalmente tre:

  • Devi comprare casa con i soldi tuoi e senza mutuo;
  • Devi comprare casa senza vederla;
  • Devi occuparti in prima persona di liberare l’immobile acquistato all’asta.

Niente di più falso secondo Pisano, che spiega: “Questi sono i principali timori di chi si avvicina al mondo delle aste immobiliari, ma non sono veri – entra nello specifico l’autore del libro Aste & Investimenti – perché si può vedere e visitare la casa prima partecipare all’asta; ci sono banche che concedono il mutuo fino al 100% del valore dell’immobile; della liberazione della casa, infine, si occupa il tribunale”.

Qual è l’identikit dell’acquirente che cerca una casa all’asta?

I principali profili di acquirenti che vogliono comprare una casa all’asta, sostanzialmente, sono due secondo Valerio Pisano: “Per la mia esperienza di consulente posso dire che chi mi contatta, generalmente, è un investitore o un utilizzatore finale, ovvero qualcuno che è interessato all’acquisto di una prima o seconda casa, quindi per usare l’immobile e non per rivenderlo”.

Quali sono i servizi utili per chi compra casa all’asta?

Ogni profilo, quindi, ha bisogno di un’assistenza diversa. “Chi vuole acquistare a uso investimento spesso chiarisce qual è il budget che intende investire e, in alcuni casi, specifica la zona a cui è interessato per valutare quali annunci di aste immobiliari fanno al caso suo. Per questa tipologia di acquirente, che punta a guadagnare circa il 20-30% del capitale investito, è fondamentale avere una stima del valore di mercato dell’immobile aggiornato a oggi, e non vetusto come spesso accade nei bandi”.

Invece, chi è alla ricerca di una prima o una seconda casa “spesso arriva da noi che ha già individuato l’immobile e richiede assistenza per essere seguito nell’offerta telematica, nel controllo della perizia dell’immobile o per evitare errori che potrebbero compromettere l’acquisto”.

Come è cambiato il mercato delle aste immobiliari?

“Dopo la pandemia c’erano tantissimi partecipanti, credo che ciò fosse dovuto al fatto che nella maggior parte dei casi sono diventate telematiche e che i mutui avevano tassi bassi, motivo per il quale per un immobile all’asta si poteva ottenere un mutuo fino al 100% del valore, tanto che i prezzi di aggiudicazione erano anche saliti”.

Come funzionano le aste immobiliari?

Come noto, ci sono diverse tipologie di asta immobiliare. “Attualmente le modalità più utilizzate per le aste immobiliari sono tre. La prima è l’asta analogico cartacea, che prevede il deposito di un assegno circolare entro un giorno stabilito precedente all’asta e che si presenti l’offerta in busta chiusa, dopodiché l’offerente si reca il giorno dell’apertura delle buste e si svolge l’asta vera e propria, partendo dal prezzo dell’offerta più alta con vari rilanci”.

Nella modalità telematica, poi, “invece dell’assegno deve essere effettuato un bonifico sempre come cauzione, sempre entro una data specificata. Il giorno dell’asta il delegato alla vendita aprirà le offerte telematiche all’orario stabilito e, in presenza di due o più offerenti, si parte con la gara partendo dall’offerta più alta ricevuta, dopo aver stabilito un rialzo minimo consentito”.

Pisano spiega anche che attualmente alcuni tribunali adottato anche la “modalità sincrona mista, che prevede che si possano presentare sia offerte cartacee che digitali puoi, il giorno dell’asta vengono aperte prima quelle cartacee e, dopo averle digitalizzate, si procede all’asta sia in presenza che tramite collegamento da remoto tramite pc”.

Se c’è un posto che amiamo quando il tempo è bello e arriva la stagione più calda dell’anno, è certamente la terrazza. Non importa se è grande o piccola, perché è sempre possibile sfruttarla nel tempo libero per godersi la compagnia di famiglia e amici. Ma avere uno spazio esterno comodo, pratico e anche bello richiede tempo e cura. Vediamo alcuni consigli utili per arredarlo al meglio.

  1. Da dove iniziare?
  2. Pulire e sistemare la terrazza
  3. Mobili da giardino
  4. Accessori e illuminazione
  5. L’ombra, essenziale

Da dove iniziare?

Dopo l’inverno gli spazi esterni della casa avranno sicuramente bisogno di un’adeguata manutenzione. La prima cosa da fare, quindi, è pulire tutto in modo accurato: vedere se ci sono elementi che si sono deteriorati, se sono necessarie riparazioni e se è possibile rinnovare semplicemente lo spazio senza necessità di grandi interventi

Pulire e sistemare la terrazza

L’ideale è svuotare lo spazio e riparare ciò che è danneggiato. Ma anche ridipingere ringhiere e corrimano (se esistono), sistemare le prese che non funzionano o addirittura mettere un pavimento in resina su quell’altro che ha perso lucentezza. Se hai delle piante sul terrazzo, è bene anche controllare il loro stato e sostituire quelle che non sono sopravvissute all’inverno.

Mobili da giardino

Poi bisogna sistemare i mobili da esterno. Potrebbero anche aver bisogno di un po’ di messa a punto, una buona pulizia o addirittura una verniciatura se sono di legno. E i tessuti? Se i sedili e i cuscini di divani, panche o sedie non sono in buone condizioni, l’ideale è rinnovarli. Puoi sempre approfittare del cambio per scegliere modelli con cover diverse dalle precedenti.

E visto che si parla di cambiamenti, guarda bene il terrazzo. Perché? Perché a volte qualcosa di così semplice come un cambiamento nella distribuzione dell’arredo ha effetti sorprendenti. Può farti guadagnare spazio per un tavolo leggermente più grande che ti permetta di avere una zona pranzo all’aperto o posizionare un bancone dove preparare qualcosa velocemente.

Accessori e illuminazione

Questo è ciò che darà alla terrazza il tocco finale. Un tappeto in fibra vegetale, qualche cuscino a terra, qualche coccio o vimini alle pareti o le tipiche lanterne sono indispensabili per decorare il terrazzo e renderlo più accogliente. Se i mobili sono in buone condizioni, puoi sempre cambiare solo quegli accessori per rinnovare l’aspetto dell’ambiente. E senza spendere troppo.

E, naturalmente, non può mancare l’illuminazione. Assicurati di avere una luce principale calda e luci che creano atmosfera. Le ghirlande LED in questo senso sono perfette. Un piccolo trucco: se hai conservato le luci di Natale, puoi sfruttarle ora in terrazza.

L’ombra, essenziale

Il tocco finale per preparare il terrazzo è quell’ombra che tanto apprezziamo nelle giornate più calde. Se hai una tenda da sole o una pergola, controlla che il telo sia in perfette condizioni e che gli accessori siano oliati. Nel caso ne siate sprovvisti, meglio pensare a mettere qualche tipo di ombra prima che le temperature si alzino troppo.

Con questi consigli riuscirai ad avere un terrazzo in perfetto ordine per godertelo fino all’arrivo dell’autunno.

 

Un garage privato è essenziale soprattutto per chi vive nelle grandi città: consente, infatti, di avere a disposizione un posto per l’auto, evitando di girare per diverso tempo alla ricerca di un parcheggio.

Vediamo di seguito tutte le informazioni da conoscere sul Bonus Box Auto 2023, come funziona e i requisiti per richiederlo.

Cos’è e come funziona il bonus garage?

Il Bonus Box Auto 2023 è una misura che consente di beneficiare di una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per l’acquisto o la costruzione di un box auto, per un importo di spesa non superiore a 96.000 euro.

Quando scade il bonus garage?

Il bonus può essere richiesto fino al 31 dicembre 2024. Nello specifico, questa agevolazione viene concessa in due casi:

  1. per l’acquisto di box e posti auto pertinenziali già realizzati dall’impresa costruttrice, ma solamente per le spese che riguardano la loro realizzazione;
  2. per gli interventi di realizzazione di parcheggi, a patto che sussista un vincolo di pertinenzialità con un’unità immobiliare abitativa.

È possibile usufruire dell’agevolazione anche per le riparazioni e la sostituzione di parti e/o elementi con caratteristiche diverse da quelle già presenti sui box esistenti, così come l’installazione di una serranda blindata.

Al contrario, sono escluse dalla misura le opere di manutenzione ordinaria (la verniciatura delle pareti o la sostituzione di una serranda con una della medesima tipologia).

Come usufruire della detrazione 50% per il box auto? I requisiti e i documenti

Per poter accedere al Bonus Box Auto 2023 è necessario rispondere a specifici requisiti e presentare alcuni documenti.

Nel dettaglio, la misura viene riconosciuta solamente per le spese relative alla realizzazione del box pertinenziale all’immobile.

Oltre a ciò, le spese vanno corrisposte tramite bonifico bancario o postale.

È necessario, inoltre, presentare alcuni documenti, quali:

  • un atto di acquisto o preliminare di vendita registrato che attesti la pertinenzialità all’immobile;
  • una dichiarazione del costruttore con i costi di costruzione;
  • le fatture relative ai pagamenti effettuati.

Chi ha un ISEE sotto i 35.000 euro e un mutuo a tasso variabile del valore in origine entro i 200.000 euro, potrà ottenere fino al 31 dicembre 2023 la rinegoziazione e il passaggio a un tasso fisso. L’intestatario del mutuo deve aver assolto regolarmente al pagamento di tutte le rate.

Chi ha già un mutuo in corso a tasso variabile ma non è soddisfatto delle condizioni o non può più sostenerne le rate, potrà ottenere fino al 31 dicembre 2023 la rinegoziazione e il passaggio a un tasso fisso. Le attuali condizioni dei tassi variabili, dopo i ripetuti rialzi della Bce, hanno causato rincari consistenti delle rate, fino a rendere i mutui a tasso variabile più onerosi di quelli a tasso fisso.

Le caratteristiche del mutuo

Per essere convertito, il mutuo ipotecario può avere come finalità l’acquisto della casa oppure la ristrutturazione. La norma riguarderà anche i mutui stipulati prima dell’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023, approvata dalla Camera lo scorso 24 dicembre 2022.

La rinegoziazione può anche prevedere l’allungamento fino a 5 anni dell’ammortamento del mutuo, portando al massimo a 25 anni la durata del finanziamento.

Il tasso applicato

Secondo quanto stabilito dalla norma la rinegoziazione assicura, per un periodo pari alla durata residua del finanziamento, l’applicazione di un tasso annuo nominale fisso non superiore al valore minore tra l’IRS a 10 anni e l’IRS in euro per la durata residua del mutuo per la parte ancora da pagare. Se questo valore fosse non disponibile, il meccanismo di calcolo del nuovo tasso sarà “la quotazione dell’IRS per la durata precedente, riportato alla data di rinegoziazione alla pagina ISDAFIX 2 del circuito Reuters”. A questo valore si aggiunge uno spread previsto nel contratto di mutuo”.

Come fare domanda

La rinegoziazione del mutuo deve essere richiesta alla banca che ha concesso il finanziamento: questa dovrà, se sussistono i requisiti richiesti, obbligatoriamente accettarla. Al modulo predisposto per la richiesta si dovrà allegare la dichiarazione ISEE per la verifica dei requisiti necessari.

A beneficiarne potrebbe essere ad esempio un giovane che ha stipulato da poco ricorrendo al Fondo di Garanzia prima casa con un loan to value oltre l’80%, condizione che rende molto difficile ottenere una rinegoziazione del mutuo.

Cosa può fare chi non rientra nei parametri della rinegoziazione

Se non si dispone dei requisiti necessari per ottenere la rinegoziazione, la possibilità può essere ricorrere a una surroga. Salvo alcuni casi specifici, surrogare un mutuo esistente dovrebbe essere sempre possibile: se un istituto di credito può rifiutarsi di concedere la surroga al mutuatario richiedente, la vecchia banca dovrà obbligatoriamente accettare la domanda di surroga e mettere la nuova banca nelle condizioni di accogliere il mutuo.

I tassi passivi sui depositi in essere sono invece dello 0,54%

Non si arresta la corsa dei tassi di interesse sui mutui e sui prestiti in seguito agli aumenti dei tassi di interesse dalla Bce. Nel corso del mese di febbraio i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Taeg) sono arrivati al 4,12%. Un ennesimo aumento rispetto al tasso del 3,95% registrato in gennaio.

I tassi sul credito al consumo salgono  al 9,88%

Nell’ultima rapporto Banche e Moneta, Bankitalia ha evidenziato che a crescere è stato anche il tasso sulle nuove erogazioni di credito al consumo che si è collocato al 9,88%, rispetto al 9,79% del mese precedente. I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono pari al 3,55% (3,72% nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono del 4,39%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si posizionano al 3,04%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono invece pari allo 0,54% (dallo 0,49% nel mese precedente), rileva Bankitalia.
fitti 2022 bando pubblicato regione campania

Con Decreto Dirigenziale n. 31 del 31 marzo 2023 (BURC n. 25 del 03.04.2023) è stato emanato il Bando per l’assegnazione di contributi ad integrazione del canone di locazione per l’annualità 2022.

Le risorse disponibili per questa annualità sono pari a € 28.481.425,10, di cui il 98% per la fascia A ed il 2% per la fascia B.

Sarà possibile presentare domanda di contributo dal 5 aprile alle 10,00 fino al 10 maggio alle 14,00, collegandosi alla piattaforma con il tasto ACCEDI qui di fianco.

E’ necessario caricare materialmente in piattaforma il contratto e la registrazione, pena la nullità della domanda. Si invita pertanto a prestare la massima attenzione nel caricamento della domanda e degli allegati.
La data di inserimento della domanda non costituisce titolo di priorità nell’assegnazione del contributo.

Per partecipare è richiesto un ISEE ordinario o corrente (non è ammissibile l’ISEE ristretto) richiesto dal richiedente o da uno dei componenti del suo nucleo familiare prima della presentazione della domanda il cui importo non superi:

  • per la Fascia “A” € 13.659,88
  • per la Fascia “B” € 22.500,00

Il richiedente deve risultare titolare per l’anno 2022 di un contratto di locazione per uso abitativo relativo ad un immobile sito in Regione Campania adibito ad abitazione principale, corrispondente alla residenza anagrafica del richiedente nel periodo di riferimento, regolarmente registrato.

Il contributo deve essere richiesto esclusivamente dall’intestatario del contratto di locazione, appartenente al nucleo familiare residente nell’alloggio, unicamente tramite procedura on line.

Per segnalare eventuali criticità e richiedere assistenza tecnica o amministrativa dal 5/04/2023 e fino alla data di chiusura dei termini per la presentazione delle domande, sarà possibile scrivere alla seguente mail dedicata:

bandofitti@regione.campania.it

Non sarà data risposta a richieste di informazioni generiche, reperibili sul portale regionale dell’ Assessorato al Governo del Territorio e nelle FAQ.

Relativamente alla quota destinata all’affitto del reddito di cittadinanza, la Regione comunicherà all’INPS la lista dei beneficiari successivamente all’erogazione dei contributi, ai fini della compensazione sul reddito di cittadinanza per la quota destinata all’affitto.

La domanda sarà esclusa qualora sia accertata l’assenza di uno o più dei requisiti di accesso di cui all’art. 1 del Bando, ferme le sanzioni previste in caso di dichiarazioni mendaci.

Saranno inoltre escluse le domande presentate da soggetti diversi dal titolare del contratto di locazione.

Le somme spettanti a ciascun beneficiario saranno erogate esclusivamente mediante accredito su c/c bancari o postali accesi presso Istituti di credito o presso Poste italiane, o su carte prepagate ricaricabili dotate di codice IBAN, purché intestati o cointestati al richiedente.

Non sarà possibile erogare il contributo su carte prepagate ricaricabili non dotate di codice IBAN, né su libretti postali di qualsivoglia tipologia.

Scarica qui tutta la documentazione.

 

 


FONTE: REGIONE CAMPANIA

https://www.territorio.regione.campania.it/news-blog/fitti-2022-pubblicato-il-bando-domande-entro-il-10-maggio-2023

 

Da lunedì 4 Maggio, Gruppo Progetto Casa apre regolarmente i propri uffici di San Giorgio a Cremano – Portici, Barra – Ponticelli, San Giovanni, San Giorgio a Cremano e Ponticelli – Cercola.

Nel rispetto dell’ultimo decreto ministeriale del 26 Aprile, prestabiliremo nuovi orari e nuove forme organizzative da rispettare, per la salute di tutti. La nostra organizzazione vi sarà comunicata quanto prima.

Il senso di responsabilità, il rispetto delle misure precauzionali igienico-sanitarie, la sicurezza negli ambienti di lavoro e lo svolgimento delle attività a tutela dalla salute pubblica, sono alcuni dei capisaldi presi in considerazione per la riapertura.

Il lockdown ha davvero segnato il mondo intero, le nostre vite sono cambiate, la nostra routine è cambiata. Forse, ora siamo capaci di apprezzare maggiormente quello che abbiamo e che abbiamo dato per scontato fino a questo momento. Ora, siamo più consapevoli. C’è chi ha trascorso il suo tempo ai fornelli, tra ricette della nonna e sperimentazione di nuovi piatti, chi ha lavorato in smart working e chi non ha mai smesso di sognare e non ha perso la speranza, che ha continuato a portare avanti progetti futuri attendendo solo un nuovo domani, dove la libertà anche se nel rispetto delle norme, sarebbe arrivata.

Una porta che si apre è sempre un nuovo inizio. Omnia mutantur, tutto cambia.