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Vendere una casa ricevuta in eredità è sicuramente un’ottima opportunità di guadagno ma per farlo è necessario prestare attenzione ad alcuni aspetti: infatti, dal punto di vista burocratico, i passaggi da eseguire sono più numerosi ed è bene averli presenti fin dall’inizio.

La dichiarazione di successione

Il primo passo è presentare la dichiarazione di successione, ovvero il documento che notifica il trasferimento del bene agli eredi a fini fiscali. Essa va presentata entro un anno dal decesso di chi ha lasciato l’immobile in eredità ed è possibile farla anche tramite un software dedicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

La dichiarazione di successione consiste nell’elenco di tutti i beni del defunto e viene utilizzata per determinare l’ammontare delle tasse sull’eredità. Dal momento che nessun bene ricevuto in eredità può essere venduto se non sono state pagate le imposte relative, questo documento ha un valore molto importante.

La tassa di successione

Per quel che riguarda le tasse di successione da pagare sull’immobile, occorre tenete presente che queste variano a seconda del grado di parentela.

Le altre imposte da pagare

Oltre alla tassa di successione, per un immobile ereditato vanno considerate anche le spese previste per le comuni compravendite:

  • imposta ipotecaria, al 2% del valore catastale dell’immobile;
  • imposta catastale, al 1% del valore catastale dell’immobile.

Entrambe sono da pagare prima di presentare la dichiarazione di successione.

Ad esse vanno aggiunte:

  • l’imposta di bollo
  • i tributi speciali
  • la tassa ipotecaria

Accettazione e trascrizione

Non è però finita qui, infatti, per vendere un immobile ereditato è necessario presentare anche altri due atti: l’atto di accettazione dell’eredità, poiché con la sola dichiarazione di successione gli eredi non accettano di fatto i beni ricevuti e la trascrizione dell’accettazione dell’eredità.

L’atto di accettazione dell’eredità può essere di due tipi: accettazione espressa, ossia quando si dichiara formalmente di accettare i beni (la scelta più sicura se si vuole concludere senza problemi burocratici una compravendita immobiliare) oppure l’accettazione tacita, quando l’erede non predispone un atto formale, ma manifesta con i comportamenti la sua volontà di accettare l’eredità.

La trascrizione dell’accettazione dell’eredità certifica per tutti i soggetti coinvolti che la proprietà dell’immobile in oggetto è passata dal defunto al nuovo proprietario, che intende venderlo. La trascrizione può avvenire anche contestualmente al rogito, che però senza quest’atto non può concludersi. Per far trascrivere dal notaio l’accettazione dell’eredità, bisogna portare: il certificato di morte di chi ha lasciato il bene in eredità e l’atto di successione.

Comprare casa è una delle operazioni economiche più importanti nella vita di una persona, è bene dunque essere sicuri e consapevoli dei passi da compiere e dell’iter da seguire per rendere l’acquisto più facile e sicuro.

  • Il primo passo da compiere è sicuramente la definizione del Budget, per prima cosa dunque occorre recarsi presso il proprio istituto bancario o un consulente finanziario, che sapranno consigliarci il prodotto che più fa al caso nostro.
  • Una volta stabilito un budget ci si dedica alla ricerca della casa, dopo aver deciso la zona in cui si vuole vivere. La ricerca della casa è un momento fondamentale ed è preferibile essere seguiti da un consulente immobiliare che possa seguirci in ogni fase dell’acquisto, dalla prima visita fino al rogito notarile.
  • Il consulente potrà seguirci e aiutarci per il controllo della documentazione relativa all’immobile e fare in modo che il nostro sia un acquisto sicuro.
  • Una volta individuato l’immobile occorre fissare un prezzo tramite una proposta, in genere in fase di stipula del contratto preliminare all’acquirente viene richiesto di versare una caparra.
  • Si arriva così al rogito, Il rogito è l’atto di acquisto vero e proprio. Può essere firmato in banca o presso un notaio alla presenza di chi acquista e di chi vende. In questa fase, a chi vende la casa viene consegnato un assegno circolare con il totale della somma pattuita (assegno circolare che l’acquirente deve chiedere in anticipo alla banca).
  • Firmato il rogito e consegnato l’assegno, l’acquirente ha, a tutti gli effetti, comprato casa.

Nonostante l’emergenza Covid e il conseguente lockdown, per gli italiani utilizzare i propri risparmi per l’acquisto di un immobile residenziale resta l’investimento più sicuro e redditizio. Il settore, infatti, sta vivendo negli ultimi mesi un rilancio importante, che sembra creare tutte le premesse per uscire dalla crisi vissuta negli anni scorsi. Negli ultimi cinque anni, infatti, la componente di acquisto per investimento ha compiuto un notevole balzo in avanti, passando dal 18,5% al 25%.

Chi ha un po’ di liquidità sul conto corrente pensa dunque a comprare case da mettere a reddito. Il rendimento medio annuo lordo attira infatti gli interessi dei possibili acquirenti, contando che per un bilocale viene stimato in media attorno al 5%.

L’esplosione degli affitti brevi inoltre ha dirottato tanti investitori su questo segmento e naturalmente la tendenza è stata maggiore nelle città ad alta attrattiva turistica, ma non solo;molti lavoratori e studenti fuori sede infatti sono obbligati a spostarsi e di conseguenza cercano stanze o appartamenti da prendere in affitto.

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il Decreto Liquidità n. 23/2020, il quale ha introdotto, misure urgenti, in materia di accesso al credito per imprese e professionisti, sostegno alla continuità aziendalesospensione di alcuni adempimenti fiscali, nonché l’estensione di alcune attività, nei settori di rilevanza strategica (Golden power) e di giustizia. I prestiti, però, non sono automatici, ma sottoposti comunque alla discrezionalità dell’ente finanziatore (banca o confidi).

Il modulo per presentare domanda è stato caricato sul sito www.fondidigaranzia.it e l’iter risulta abbastanza semplice: il modulo dovrà essere compilato dalle imprese o dai lavoratori autonomi e inviato per mail (anche non certificata) alla banca o al confidi. Esso andrà accompagnato da copia di un documento di riconoscimento in corso di validità del sottoscrittore.

Tra le varie sezioni, andrà specificato che il soggetto beneficiario non è destinatario di provvedimenti giudiziari che applicano le sanzioni della cosiddetta legge 231 e che non è incorso in esclusioni dettate dal codice dei contratti pubblici. Bisognerà accettare il diritto del Fondo centrale di rivalersi sul beneficiario nel caso questi non rimborsi il prestito alle banche e specificare la propria classe dimensionale in base ai parametri della raccomandazione della commissione Ue 2003/361.
La garanzia si applica a prestiti fino a 25mila euro comunque entro il 25% dei ricavi del beneficiario. Significa, in pratica, che il prestito pieno di 25mila euro si può ottenere solo se si ha un fatturato pari ad almeno 100mila euro. Nel modulo andranno riportati i dati relativi ai ricavi dell’ultimo esercizio contabile, come da ultimo bilancio depositato o da ultima dichiarazione fiscale presentata. Per soggetti costituiti dopo il 1° gennaio 2019, invece, per attestare i ricavi basterà un’autocertificazione oppure, specifica il modulo, altra documentazione idonea allo scopo.

Bisognerà, poi,  compilare anche la voce relativa al codice Ateco dell’attività economica interessata dal finanziamento e quella in cui si attesta che si sono subiti danni economici legati all’emergenza Covid-19. Non solo: vanno elencate le finalità per le quali il prestito da garantire viene richiesto. Infine serve anche l’ok a controlli ed ispezioni presso le proprie sedi che il gestore del Fondo (gruppo di banche guidato da Mediocredito centrale) dovesse ritenere necessari. Ed è disciplinato il caso di revoche totali o parziali dell’agevolazioni: si firma l’impegno a versare al Fondo l’importo parti all’aiuto ottenuto (in termine di equivalente sovvenzione lordo) e delle eventuali sanzioni previste dal Dlgs 123 del 1998: da due a quattro volte l’importo dell’intervento indebitamente fruito.

In un momento non proprio facile come quello che il nostro paese sta attraversando, in cui Il Coronavirus ci “costringe” a rimanere in casa, la parola d’ordine è “responsabilità”;  consapevoli che questo stop genera non poche ansie e perplessità in ognuno di noi, occorre pensare a come sfruttare al meglio il tempo che abbiamo a disposizione, che spesso sembra non passare mai, guardando il lato positivo! Così dopo aver igienizzato casa e riorganizzato gli spazi con l’aiuto dei nostri cari, non meno importante è trascorrere del tempo di qualità con la nostra famiglia. Se siete in casa con i vostri partner, famiglia o amici, sfruttate questo momento per viverli a pieno. Lontani dall’andamento frenetico, che spesso ci priva di soffermarci sulle cose più importanti e piacevoli della nostra vita, la famiglia si riappropria e rinsalda i propri legami, le proprie origini, i propri valori, la comunicazione diventa meno contratta e c’è più spazio per la comprensione e conoscenza reciproca.

Eccovi allora qualche consiglio per sfruttare al meglio questo tempo ricco e di grande valore:

  • Concedersi dei momenti di reale condivisione, programmare delle attività di “squadra” insieme;
  • Osservare i nostri figli, ascoltare il loro linguaggio ma soprattutto la loro comunicazione non verbale;
  • Ritagliarci dei momenti da soli con i nostri partner:
  • Parlare e condividere progetti e aspettative future.

Gruppo Progetto Casa vi ricordare di #restareacasa!

L’Italia intera è in quarantena, diverse città in questi giorni stanno avviando le operazioni di disinfezione e sanificazione delle strade e in generale, dei luoghi di stanziamento. Bisogna restare in casa ed è opportuno creare nella propria abitazione un ambiente protetto. In questi casi di emergenza ogni precauzione è d’obbligo, per cui è opportuno seguire i seguenti accorgimenti:

  • togliere subito le scarpe per non portare in giro per casa potenziali elementi patogeni dall’esterno;
  • areare bene gli ambienti;
  • lavare spesso i pavimenti con disinfettanti o candeggina, facendo attenzione a non miscelarli con altri prodotti e far arieggiare bene gli ambienti sia durante che dopo l’uso della candeggina;
  • non trascurare la pulizia di bagni e cucina: sono luoghi con un elevato tasso di umidità, rispetto ad altri ambienti, ideali per la proliferazione degli agenti patogeni;
  • Infine, ma non meno importante è pulire regolarmente le prese e le griglie di ventilazione dell’aria dei condizionatori con un panno inumidito con acqua e sapone oppure con alcol etilico 75%.
  • Sappiamo che questa situazione può risultare stressante e generare non poca ansia, ma con le dovute precauzioni e accorgimenti #andràtuttobene !

Il 2020 inizia con tante novità anche nel mondo immobiliare, tra queste la  mancata proroga della cedolare secca per i locali commerciali, che non è stata inserita nel testo definitivo della nuova Legge di Bilancio.

Nel 2019, infatti, il regime fiscale agevolato con aliquota del 21% era stato esteso anche agli immobili commerciali accatastati come C/1 con metratura non superiore ai 600 mq,  ma dal 1° gennaio, invece, la tassazione sostitutiva è tornata a essere applicabile esclusivamente agli affitti di abitazioni. Questo sistema di tassazione era stato accolto con grande favore dai proprietari di immobili commerciali, poichè non solo sostituiva le aliquote Irpef ordinarie e più severe,  ma anche le addizionali, l’imposta di registro e quella di bollo. Dunque nonostante il favore con cui era stato accolto tale sistema di tassazione, il mancato inserimento della proroga ha fatto sì che dal 1° gennaio i nuovi contratti non possano più beneficiarne. Il regolamento non è però retroattivo: ciò significa che i contratti di locazione firmati entro il 31 dicembre  godono ancora di tali benefici. Ma attenzione: affinché la procedura risulti valida è indispensabile registrare il contratto entro 30 giorni e rispettare tutti i vincoli previsti dalla legge.

Si è svolta mercoledì 4 Dicembre 2019, in Via Sebastiano Conca angolo Via Piccinini, nell’area di pertinenza del Parco Mascagna, Giardinetti Via Ruoppolo, la donazione della panchina rossa, da parte del Rotary Club Napoli Parthenope in collaborazione con il Gruppo Progetto Casa Napoli, che rientra nell’ambito della rassegna Liberadi, promossa dal Comune di Napoli.
Questo panchina ideata dagli architetti Antonino Pardo e Antonio Nicchia, presenta la scritta “Per ridare vita a una vita violata” proprio per simboleggiare la vicinanza a tutte le donne vittime di violenza.
Hanno presenziato alla cerimonia di donazione della panchina l’Assessore con delega al Decoro e all’Arredo urbano, Luigi Felaco, l’Assessora con delega ai Giovani, al Patrimonio e ai Lavori Pubblici, Alessandra Clemente e l’Assessora con delega alle Pari Opportunità Francesca Menna, il presidente della Municipalità 5 Paolo De Luca, l’assessora municipale alle PP.OO. Valentina Barberio, il Presidente del Rotary Club Napoli Parthenope Francesco Saverio Alovisi, i membri della Commissione PP.OO della Municipalità 5, gli amministratori del Gruppo Progetto Casa Massimo Riccardi, Roberto Riccardi, Marcello Farina, Giuseppe De Gaetano e Francesco Costa.